Marmi verdi: le tipologie più belle dal mondo

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Tra le pietre più apprezzate e maggiormente utilizzate in architettura, i marmi verdi si distinguono per la particolare lucentezza che regala sempre risultato estetico raffinato, particolarmente  adatto a locali di rappresentanza, sia pubblici che privati.

Caratteristiche morfologiche dei marmi verdi

Il marmo verde appartiene alla categoria delle rocce serpentinose, pietre silicee miste a calcare
che devono la loro denominazione al serpentino, la rocca da cui hanno origine.
Originariamente ritenuto meno pregiato del marmo bianco perché considerato “impuro”, il marmo verde è stato riscoperto e apprezzato proprio per il suo colore che, richiamando la Natura, evoca armonia ed equilibrio.

Specialmente utilizzato per rivestimenti interni ed esterni, spesso viene accostato a marmi di colore chiaro per realizzare suggestivi contrasti cromatici o per dare risalto a intarsi su pavimenti e facciate di edifici.

Tipologie italiane di marmo verde e impieghi in architettura

Tra i più famosi marmi verdi estratti in territorio italiano, spicca il Marmo Verde di Prato, la varietà di marmo serpentino per antonomasia.
Spesso utilizzato in bicromia col marmo bianco di Carrara o con la pietra alberese, si presta perfettamente a un risultato estetico d’impatto, grazie anche alle sue venature tendenti al grigio, al blu o al verde scurissimo.
Il suo impiego è tradizione italiana in edifici e chiese. Basti pensare al Battistero di Firenze e alla facciata trecentesca del Duomo di Prato.

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Sempre di provenienza nazionale, il marmo Verde Alpi, morfologicamente simile a quello toscano, viene estratto però specialmente in Val d’Aosta. Ha un colore leggermente più chiaro del marmo di Prato e può avere venature in contrasto, che diventano più evidenti nella pregiata varietà “rameggiato”.
Il fascino del nostro marmo è tale da aver solcato gli oceani, arrivando a rivestire la sala dell’Assemblea Generale Onu a New York.  

Di natura simile, ma dal colore più chiaro, anche il marmo Saint Denis, estratto sempre in val d’Aosta e il Marmo Verde del Piemonte, molto presente negli edifici pubblici della Regione, tra i quali la Galleria San Federico di Torino, ma anche all’estero, ad esempio al Palazzo di Giustizia di Bruxelles e alla Chiesa di Annecy.

Photo Credist: museotorino.it

Marmi verdi: tipologie di origine estera

Dopo aver esplorato e conosciuto le sfumature dei marmi verdi italiani, vale la pena dare uno sguardo anche a quelli di provenienza estera, altrettanto belli e pregiati.

Il marmo verde Guatemala è uno di questi. Il nome evoca origini centro americane, invece viene estratto prevalentemente in India. È molto utilizzato per il rivestimento di scalinate, si presta anche agli usi decorativi domestici, ad esempio per rivestimenti in bagno o top in cucina.

Appariscente e brillante il marmo Forest Green, di provenienza indiana, caratterizzato da marcate venature dorate che donano a questa pietra un’estetica dall’impatto visivo molto forte.
Delicato e soft, invece, il marmo Pinta Verde, estratto in Brasile, ma ricercato in tutto il mondo proprio per il suo colore tendente al bianco con venature verde acqua, che lo rendono adatto a qualsiasi impiego, ma ideale soprattutto per luminosi rivestimenti d’interni.

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Anche se sempre di origine calcarea, non è un marmo ma esteticamente lo ricorda molto: è l’onice verde. Dominato da striature di colori diversi che lo rendono unico e prezioso, anche per il suo aspetto traslucido che favorisce il passaggio della luce e lo rende ideale per l’applicazione su pareti retroilluminate, di grande tendenza.

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